La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale a cura di Cesare Biasini Selvaggi e Giovanna Caterina de Feo, che raccoglie le immagini delle opere in mostra e i saggi di Cesare Biasini Selvaggi.
Nelle parole dell’autore di un testo in catalogo, Cesare Biasini Selvaggi, segretario generale Fondazione THE BANK-Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea: “Pizzi Cannella è un narratore rabdomantico. Sin dagli esordi, oltre cinquant’anni fa, egli ha trovato nella pittura la forma della sua prosa che, in questa occasione, descrive gli abiti più belli de Le Migranti, il suo ennesimo, nuovo viaggio nella memoria personale che diviene collettiva, e viceversa. All’apparenza solo degli oggetti esemplari, di quelli che appartengono alle cerimonie sociali anzi, per dirla con le parole degli antropologi, alla strategia del dono, gli abiti di Pizzi Cannella sono ancora una volta tessuti nella memoria… I loro colori sembrano partoriti dalla notte, quasi affiorati da quelle acque ferali, come evocati da sottili tagli di luce lunare, da colpi di rasoio lanciati nell’oscurità di quel mare ancora più grande per quei migranti e richiedenti asilo che utilizzano la rotta del Mediterraneo centrale per riparare in Europa”.